martedì 4 settembre 2007

ANALOGICO O DIGITALE?

Oggi cerco di essere seria (ogni tanto mi riesce bene altre volte un pò meno) e dico la mia su questo quesito che spesso mi fanno. Ieri sera, sfogliando il mensile "FOTO CULT", nello spazio riservato ai lettori si parlava proprio di questo.
Per quanto mi riguarda sono nata in un momento di transizione. Infatti, nel periodo in cui frequentavo la scuola di fotografia, il digitale iniziava a fare i suoi primi grandi passi nel campo professionale ed erano in molti a sostenere che questa non avrebbe mai e poi mai potuto competere con la qualità dell' analogico ( e forse tra le persone che credevano in questa affermazione c'era anche una piccola cerchia che provava un senso di rifiuto dovuto alla paura di lasciarsi alle spalle un mondo conosciuto).

Oggi, a distanza di pochi anni, le cose sono molto cambiate e non si può di certo parlare della scarsa qualità dell' apparecchio digitale, però ci si pone pur sempre lo stesso identico quesito.
A me sinceramente tutte questa diatribe un pò mi annoiano, me ne sono sempre rimasta in disparte e ho sempre scelto come mezzo fotografico quello che in un determinato momento ritenevo più idoneo, spaziando da una semplice scatola di cartone alla macchina digitale più evoluta (e che in quel momento potevo permettermi).
A mio parere quello che più importa è ciò che noi decidiamo di impressionare nel nostro "rettangolo" fotografico. Una delle cose che più mi importa quando fotografo è provare sensazioni... e la sensazione pù bella è sicuramente quella di riuscire a trasmettere emozioni anche a chi guarda le foto. E che importanza ha se la materia di cui sono composte sono alogenuri d' argento oppure pixel?

4 commenti:

Margaret ha detto...

Cara Silvia sono d'accordo con te, la bravura di un fotografo stà nella capacità di trasmettere le emozioni del momento.
Qualunque mezzo usi è indifferente, penso che gli serva soltanto uno strumento di qualità e tanta pratica.
Non credo che il Mosè di Michelangelo sarebbe più bello se fosse stato usato lo scalpello forgiato da Tizio invece che da Caio, e non mi sembra che i critici valutino la Gioconda per il tipo di setole del pennello usato da Leonardo...

Anonimo ha detto...

approvo pienamente quello che dici, bisogna essere capaci di farsi trasportare dalle sensazioni cercando di non badare troppo ai tecnicismi.

Anonimo ha detto...

Ciao,
mi sembra corretto non farne una questione ideologica ma di metodo. Penso che la cosa migliore sia essere capaci ad utilizzare più tipologie di strumenti per raggiungere il risultato che uno si prefigge, inclusa poi anche la post produzione in PS. Tanto poi se uno ha delle doti artistiche si vede, a prescindere dallo strumento! Vedi ad esempio i film di Tim Burton, tutti digitali, ma non per questo poco artistici.
Luca

Anonimo ha detto...

Fotografare vuol dire "disgnare con la luce"... ogni mezzo è buono!

Personalmente lavoro molto in analogico (banco ottico) ma molto anche col digitale.

L'importante è comunicare e "bloccare" il momento... anche con un telefonino... purchè si trasmetta qualche cosa!

Insegno fotografia da 8 anni e dico sempre una cosa ai miei allievi: "La reflex da 5.000 euro in se per se non fa nulla senza la fantasia e l'inquadratura che sono una PERSONA può fare. Poi se analogica o digitale conta poco"!