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giovedì 5 gennaio 2012

TIME LAPSE MEK JUNIOR

English version here!

Il nuovo anno lavorativo inizia con i miei due nuovi assistenti.
Li ho incontrati a dicembre in un mercatino di Natale a Zurigo e siamo entrati subito in sintonia.
Vi dico subito che sono due personaggi bizzarri, un pò taciturni e dire il vero anche pelosi... Ma in compenso con i  bambini ci sanno davvero fare. Stavo pensando di scattarmi una foto insieme a loro così ve li posso presentare. Al prossimo post però... Ora sono qui per la "Lesson number one" del 2012 dedicata al time lapse.

Avete presente cosa sia un time lapse?
 ...Se la risposta è "Sì" non perdete tempo ma guardate subito il video.
 ...Se la riposta è "No ma voglio sapere esattamente di cosa si tratta in maniera  tecnica e dettagliata" vi consiglio di non continuare a leggermi poichè potrebbe venirvi mal di pancia ma di andare direttamente qui.
 ...Se non ne sapete molto ma comunque vi interessa avere una conoscenza generale in merito siete nel posto giusto con la fotografa giusta. Forse.

 Dopo aver finito di leggere queste righe non sarete certo capaci di fare un time lapse ma almeno avrete capito a grandi linee di cosa si tratta (in effetti, conoscendomi, non escludo che questo post possa confondervi ulteriormente le idee).

Time lapse. Per dirlo in  parole povere si tratta di una sequenza di foto scattate ad intervalli regolari  montate poi in un video. In linea di massima si fa così:
 - Si prende la nostra macchina fotografica reflex e la si mette su treppiede.
-  Si scegli un soggetto che ci può interessare e che compie dei cambiamenti con il passare del tempo ( ad esempio un luogo con della gente o con delle macchine che passano... oppure il cielo dove le nuvole si muovono oppure qualsiasi cosa che la vostra fantasia vi suggerisce).
- Si scatta una foto ad intervalli regolari (ad esempio una ogni 5 secondi... oppure una ogni minuto... oppure ogni quanto volete voi in relazione con il soggetto) per un tot di tempo che decidete voi.

Per fare questo non dovete stare appollaiati accanto alla macchina fotografica con il dito che scatta ogni tot (qualcuno per caso ci stava pensando?!). Infatti se siete fortunati avrete nel menù della vostra macchina un comando che vi permetterà di farla scattare automaticamente ogni tot tempo.  Da sola. Senza metterci "dito". Nel caso in cui (come la sottoscritta) siete sfigati poichè nonostante abbiate speso tanti dindini per la vostra bella reflex non avete questo automatismo, una delle soluzioni è quella di comprare  un  intervallometro (per parlare in stampatello una sorta di telecomando) da applicare alla macchina che scatta una fotografia ad ogni intervallo di tempo che decidete voi, anche qui ovviamente senza metterci "dito".
- Una volta che si hanno tutti gli scatti che reputiamo necessari (perchè il lavoro abbia senso si parte da almeno un centinaio)  si montano insieme in sequenza una foto dopo l'altra ottenendo un video  (non servono programmi super costosi o complicati, io ad esempio ho usato IMovie)
- Se si vuole si aggiunge un brano musicale. Il mio consiglio è di farlo poichè, per quanto le foto possano essere belle, senza musica il progetto potrebbe essere un pò noioso.

In rete ci sono migliaia di time lapse strepitosi. Vi consiglio di andare a sbirciare.
Ad esempio questo  o questo bellissimi entrambi.
Anche questo è un progetto interessante ( in pratica il tizio si è fatto una sorta di time lapse  della  propria vita: 2 foto al giorno per 17 anni... complimenti per la costanza)

Poi c'è quello che ho realizzato io. Non vi risparmio dei miei lavori nemmeno a questo giro:). Qualche post fa ve ne avevo già parlato (asattamente qui). Vi avevo mostrato le foto per il catalogo Mek Community e (se siete stati attenti:) vi avevo parlato di  un time lapse che avevo realizzato insieme ai bimbi. Il risultato era stato pubblicato la scorsa primavera  nella versione del catalogo per IPad. In pratica chi non ha un IPad non ha mai potuto vederlo da nessuna parte.

Così ieri ho ripreso in mano tutta la sequenza di foto ho scelto la musica ed ecco il risultato.
Ho impostato uno scatto ogni 5 secondi per la durata di circa un'ora.
I bambini fingevano di essere fotografi  alle prese con degli scatti di still life, con la post produzione, ecc
Non è stato facile coordinarli in maniera invisibile per un'ora... Ammetto che ero inizialmente preoccupata. Poi invece i bambini son stati bravissimi (molto  più di quanto mi potessi aspettare). I passi finali di breakdance di Pietro sono la ciliegina sulla torta. Eccolo! Per vederlo con una  definizione più decente andate qui.



martedì 12 gennaio 2010

TEMPO & DIAFRAMMA

(LESSON #3...prima parte)

Dopo il tutorial sul grandangolare, mi è stata richiesta una nuova pappardella su “combinazione tempo e diaframma”.  Ebbene sì, non ve lo aspettavate, ma vi tocca starmi a sentire... di nuovo!!! yeah.
Quando dobbiam scattare una fotografia (...di un albero, di un sasso, di un muflone, di una modella,  di una mortadella, o di qualsiasi altra cosa), abbiamo “2 informazioni” da inserire nella nostra fotocamera:
Tempo,Diaframma
 (i più  bravi di me penseranno “e gli ISO??” non abbiate fretta., peace & love...).In generale, per avere una foto esposta correttamente, dobbiamo fare in modo di avere la giusta combinazione tempo/diaframma.

IL TEMPO
Il Tempo determina (...indovinate un pò?) la quantità di tempo in cui l' otturatore della nostra fotocamera dovrà restare aperto per far passare la luce.
Il tempo è espresso in secondi o frazione di secondi.
Ad esempio, se sulla macchina girate la ghiera che regola il tempo, compariranno dei numeri (non necessariamente da giocare al lotto- io ho provato e son più povera di prima):
....4” 2” 1” 2 15, 30, 100, 160, ecc....
Che significano, rispettivamente ....4 secondi, 2 secondi, 1 secondo, ½ secondo, 1/15 di secondo, 1/30 di secondo, ecc
Cosa ci cambia nella pratica usare un tempo di esposizione piuttosto che un altro??? Dipende dal soggetto della nostra fotografia e dall' effetto che vogliamo ottenere.

Come regola base, se il soggetto è un muflone che corre, e vogliamo che nella nostra foto non risulti mosso, dobbiam usare un tempo di esposizione veloce.
(Ehmmm...In mancanza del muflone, c' è una bimba che salta...va bene uguale?)
Lunghezza focale 50 mm   t 1/120 sec    F/ 5,6

Al contrario, se il nostro soggetto è un sasso,  possiamo decidere un tempo di esposizione lento, anche di diversi secondi. (ovviamente in questo caso utilizziamo un  cavalletto).
Se poi vogliamo la classica foto  con un corso d' acqua in movimento e vogliamo che questo movimento si percepisca, siamo nel posto giusto al momento giusto per capire come lo si ottiene. possiam infatti  mantenere sempre diversi secondi di esposizione, ed ecco cosa succede:
                               Lunghezza focale 50 mm   t 8 sec    F/32

Sì ma, direte voi, fino a che tempo possiamo permetterci di lavorare a mano libera senza rischiare di fare foto mosse e quando invece siamo obbligati ad utilizzare il cavalletto?
La risposta è legata principalmente alla lunghezza focale dell' obiettivo che stiamo utilizzando in quel momento.

Esempi intuitivi veloci- veloci:
Se stò usando un 35mm posso scattare tranquillamente a mano libera ad 1/30 di secondo.
Se stò usando un 50 mm, a 1/60 di secondo...
Se uso un 300 mm, a 1/320 di secondo... e così via.
Come avrete notato a mano libera è molto più facile usare tempi brevi usando i grandangolari, mentre con con i teleobiettivi è un po' più tragica. (per fortuna hanno inventato i treppiedi e le ottiche stabilizzate).
Quella riportata è una regola per capire in maniera molto semplice, poi ovviamente il valore sotto il quale non dover scendere per lavorare a mano libera è soggettivo (sopratutto per chi, come me, è soggetto a tremarella...).

Ed ora ho tirato fuori dal cassetto il vecchio/ impolverato hard disk e pubblico questa mia foto. Ancora una volta è un esempio di come si possa  giocare con la fotografia, in questo caso con il tempo di esposizione:
                            Lunghezza Focale 40 mm   t 20 sec    F/32

In questa foto non c' è post produzione (anche perchè, ai tempi in cui l' ho scattata non sapevo neanche cosa fosse...). Ho lavorato a lume di candela, tempo di esposizione 20 secondi. Quindi ho iniziato il movimento: 5 secondi mantenendo le gambe in posizione 1, 5 secondi mantenendo le gambe in posizione 2, e così via per un totale  4 volte (4 posizioni). Se volete provare è semplicissimo, ed aiuta a capire meglio come il fotogramma viene impresso dalla luce.
Come al solito la fotografia offre le basi di partenza, siamo poi noi a decidere dove vogliamo andare e che viaggio vogliam percorrere.
Con questa mia ultima perla di saggezza per oggi chiudo, ma temete. Temete pure.Tornerò presto parlando di diaframma & co.

martedì 3 novembre 2009

GIOCHIAMO CON IL GRANDANGOLARE

(...CONSIDERAZIONE#2 sul Grandangolare)

Avvertenze prima della lettura: Questa è una guida poco seriosa ma efficace. Per nozioni enciclopediche non vi trovate nel posto giusto al momento giusto, per cui consultare altrove senza insultarmi, please (ad esempio potete vedere qui).
Effetti collaterali: una gran voglia di scattare scattare scattare.
Controindicazioni fotografiche: nessuna. Possono usarlo anche le donne in gravidanza e i bambini.

In caso di necessità: rompere il vetro. In caso di voltastomaco, nausea e dissenteria, consultare un altro professionista.

Concetto generale: La scelta dell' obiettivo è uno dei parametri che determina il tipo di linguaggio che voglio utilizzare, per cui è una scelta molto importante.
Iniziamo.
Tutti sappiamo cosa vuol dire “grandangolare” vero? Se non sapete la risposta, coraggio....non fate quella faccia. Cercherò di spiegarvelo sperando di non confondervi ulteriormente le idee (conoscendomi, il rischio ci potrebbe essere).
Alla categoria dei grandangolari generalmente appartengono tutti quegli obiettivi che hanno una lunghezza focale inferiore ai 50 mm. Sono molto usati nelle foto reportagistiche, paesaggistiche, d' architettura, per ottenere particolari effetti prospettici, per fare le foto dell' orizzonte quando andiamo al mare, e in generale quando vogliamo un angolo di ripresa molto ampio per le nostre foto.
Esistono diverse "misure" di ottiche grandangolari. In termini pratici:
più il numero della focale che stiamo utilizzando (espresso in mm) è “basso” più la nostra foto risulterà “ampia”.
Stesso soggetto, fotografato prima con un 12mm e con un 24 mm entrambe ottiche Grandangolari la prima foto offre una visuale piu ampia della seconda, il numero infatti è più basso, ok?
Una delle caratteristiche del Grandangolo è quella di avere una grande profondità di campo . Questo, in termini pratici, significa che anche Enrico la talpa riuscirebbe a mettere a fuoco, ok?
Ed ora, all' inizio vi ho accennato degli innumerevoli usi che se ne possono fare, vediamo degli esempi.
Foto di paesaggio: avendo un angolo di campo molto molto ampio, quando si fotografano paesaggi il rischio è che lo sfondo potrebbe apparire molto lontano, e la foto potrebbe risultare meno accattivante.

Un consiglio che vi posso dare è quindi quello di inserire un bel soggetto in primo piano, in questo caso x esempio il cespuglio.

Vi immaginate la stessa foto senza il cespuglio? ho provato a sradicarlo graficamente, e bruscamente ed ecco qua. Non sembra neanche la stessa foto.


Vediamo il prossimo esempio. Con il fatto che la visuale è molto più ampia e la prospettiva viene distorta, con il Grandangolare ci si puo giocare, creando degli effetti davvero incredibili...ampi spazi, che non esistono. Nella foto potete vedere un' atleta che fa dei salti incredibili....oppure è un' illusione. considerando che la persona in questione sono io (opportunamente photoshoppata nelle parti intermedie prima di essere pubblicata in questa pagina) e che non sono un' atleta, anzi.... mi pesa il culo:) si tratta sicuramente di un' illusione.
Come ho fatto. Presupposto: non ho usato una macchina professionale ( se non ricordo male si trattava di una compatta canon forse la powershot A480). In un momento di profonda noia in spiaggia mi sono fatta alcuni autoscatti (per la felicità dei passanti che mi han scambiato per una pazza). Appoggiata la fotocamera per terra sulla sabbia, impostato autoscatto e la focale più grandangolare che mi consentiva la fotocamera.... e ho iniziato a saltare giù dalla barca, altezza stimata del salto....circa 50cm (Vi ho già detto che mi pesa il culo, no?) invece sembra che io stia volando.

Con lo stesso concetto ho fatto anche le foto di Federico Angelucci, pubblicate qualche post fa.
Passiamo ad un altro esempio, i ritratti. Il Grandangolo è ottimale per effettuare dei ritratti ambientati, oppure con i ritratti ci si può anche giocare, avvicinandosi il più possibile al soggetto, si può ottenere questo (ottica 17 mm, meno di 1 metro di distanza- l' asino è un animale feroce e non mi ha acconsentito di avvicinarmi di più)



o questo avvicinandosi ancora di più al soggetto (ottica 17 mm, 30 cm di distanza)


il mio nipotastro si è gentilmente concesso non sapendo cosa l' aspettasse (Fidatevi delle zie).In questo senso il Grandangolare è un pò pericoloso, attenzione quindi a fotografare la vostra ragazza con questi ultimi consigli, potrebbe risultare molto pericoloso. Se,successivamente agli scattivi, vi dovesse lasciare in tronco, la sottoscritta non se ne assume nessuna responsabilità.
Di esempi da fare ce ne sarebbero ancora, ancora e ancora ma mi fermo qui. Sì lo so, era ora finalmente.
Morale della pappardella:

In fotografia NON ci sono cose che SI POSSONO o NON SI POSSONO fare, è una questione di scelte personali. Buon divertimento.enjoy:)