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venerdì 26 febbraio 2010

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

Se siete come me amanti di fotografia e di cinema siete capitati nel posto giusto al momento giusto (cosa che  non sempre capita a chi passa da queste parti).
Un film che aspetto da mesi e mesi è "Alice in Wonderland" (bè, per parlare come mangio, tradotto in "Alice nel paese delle meraviglie"). Penserete voi astuti "e che ci azzecca questo film con la fotografia?".
La favola è stata scritta da Lewis Carroll, a cui ho iniziato a interessarmi anni fa quando studiavo fotografia. Infatti lui, oltre ad essere un matematico, un inventore, un poeta, un sacerdote e chi ne ha più ne metta, è stato anche uno dei maggiori esponenti della fotografia dell' ottocento. I suoi soggetti preferiti erano le bambine (purtroppo qualcuno ipotizzava fosse un pedofilo, io voglio credere di no) e la sua musa ispiratrice era Alice Liddel, Alice protagonista della sua favola, la bimba nella foto è proprio lei. E' una foto stupenda, di un' intensità strepitosa, come sono tutti i suoi numerosi  scatti. Non stò qui a fare lezione sulla storia della fotografia, se siete appassionati del genere vi ho solo dato un motivo in più per andare al cinema (ebbene sì, prenderò una percentuale sulle vendite da Tim Burton  per la pubblicità). intanto beccatevi il trailer.oppure nel frattempo per stare in tema andatevi a guardare il film di Marylin Manson "Phantasmagoria" che nell' attesa va bene uguale.

Per quanto riguarda me e i miei lavori, questa settimana l' ho passata a scattare le foto per il nuovo catalogo della Brums. Per il momento non posso mostrare niente, vi dico solo che come al solito, come ogni volta che fotografo bambini,  mi son divertita un mondo e anche di più.

giovedì 7 gennaio 2010

FOTOGRAFARE BAMBINI

Aggiorno il sito e penso. Fotografare bambini è semplicemente meraviglioso.

A marzo (se la memoria come al solito non mi inganna....) in edicola uscirà, insieme al corso di fotografia  digitale De Agostini, un video con una mia  intervista....Avete capito bene,  han fatto un' intervista a me, proprio a me.
Parlerò del mio lavoro,  dei bambini, della mia specializzazione in fotografia di moda bambino, di come ho iniziato, del perchè non posso farne a meno (bè, l' ultima domandina me la sono inventata ora...)
Ovviamente c' è sempre lo zampino di Luca Pianigiani, mio santo protettore, che mi ha coinvolto nell' iniziativa.

Comunque, alla domanda: "quanto è  difficile  fotografare i bambini, notoriamente molto vivaci?"

Penso alla risposta che ho dato, in cui ho parlato delle difficoltà che molte volte incontro (del tipo che i bambini appena vedono la macchina fotografica scappano, il set è qui e loro vogliono stare lì....e tutte cose così  inizialmente non tanto incoraggianti....).
Ad ogni modo, se volete dedicarvi alle foto di bambini, una cosa che faccio e che vedo funziona, è quella di coinvolgerli, fare in modo che vivano l' esperienza come un gioco., fare in modo che vi vedano come un compagno di giochi. Anche prima di iniziare a fotografare anzi, sopratutto prima. Io, ad esempio, appena li vedo arrivare (il più delle volte imbronciati,  aggrappati alla mamma) ancora prima che si pettinino, si vestano, ecc... gli vado incontro, cerco di dire qualcosa che possa attirare la loro attenzione. Se vedo che non vogliono ascoltarmi ed il broncio diventa ancora incredibilmente più lungo,  passo al piano B ad esempio facendo qualche gioco, tirando fuori matite e colori vari, ecc... questo funziona, grandiosamente.
Ad esempio, durante le vacanze natalizie, ho comprato dei giochi di prestigio. Li userò nei miei prossimi servizi (ehm....dopo che avrò imparato ad usarli).
Quindi coinvolgere, giocare. Se volete dedicarvi alla fotografia bambini, penso che queste siano le parole chiave per ottenere risultati apprezzabili.
Una volta che inizierete non riuscirete più a farne a meno, come me.




martedì 3 novembre 2009

GIOCHIAMO CON IL GRANDANGOLARE

(...CONSIDERAZIONE#2 sul Grandangolare)

Avvertenze prima della lettura: Questa è una guida poco seriosa ma efficace. Per nozioni enciclopediche non vi trovate nel posto giusto al momento giusto, per cui consultare altrove senza insultarmi, please (ad esempio potete vedere qui).
Effetti collaterali: una gran voglia di scattare scattare scattare.
Controindicazioni fotografiche: nessuna. Possono usarlo anche le donne in gravidanza e i bambini.

In caso di necessità: rompere il vetro. In caso di voltastomaco, nausea e dissenteria, consultare un altro professionista.

Concetto generale: La scelta dell' obiettivo è uno dei parametri che determina il tipo di linguaggio che voglio utilizzare, per cui è una scelta molto importante.
Iniziamo.
Tutti sappiamo cosa vuol dire “grandangolare” vero? Se non sapete la risposta, coraggio....non fate quella faccia. Cercherò di spiegarvelo sperando di non confondervi ulteriormente le idee (conoscendomi, il rischio ci potrebbe essere).
Alla categoria dei grandangolari generalmente appartengono tutti quegli obiettivi che hanno una lunghezza focale inferiore ai 50 mm. Sono molto usati nelle foto reportagistiche, paesaggistiche, d' architettura, per ottenere particolari effetti prospettici, per fare le foto dell' orizzonte quando andiamo al mare, e in generale quando vogliamo un angolo di ripresa molto ampio per le nostre foto.
Esistono diverse "misure" di ottiche grandangolari. In termini pratici:
più il numero della focale che stiamo utilizzando (espresso in mm) è “basso” più la nostra foto risulterà “ampia”.
Stesso soggetto, fotografato prima con un 12mm e con un 24 mm entrambe ottiche Grandangolari la prima foto offre una visuale piu ampia della seconda, il numero infatti è più basso, ok?
Una delle caratteristiche del Grandangolo è quella di avere una grande profondità di campo . Questo, in termini pratici, significa che anche Enrico la talpa riuscirebbe a mettere a fuoco, ok?
Ed ora, all' inizio vi ho accennato degli innumerevoli usi che se ne possono fare, vediamo degli esempi.
Foto di paesaggio: avendo un angolo di campo molto molto ampio, quando si fotografano paesaggi il rischio è che lo sfondo potrebbe apparire molto lontano, e la foto potrebbe risultare meno accattivante.

Un consiglio che vi posso dare è quindi quello di inserire un bel soggetto in primo piano, in questo caso x esempio il cespuglio.

Vi immaginate la stessa foto senza il cespuglio? ho provato a sradicarlo graficamente, e bruscamente ed ecco qua. Non sembra neanche la stessa foto.


Vediamo il prossimo esempio. Con il fatto che la visuale è molto più ampia e la prospettiva viene distorta, con il Grandangolare ci si puo giocare, creando degli effetti davvero incredibili...ampi spazi, che non esistono. Nella foto potete vedere un' atleta che fa dei salti incredibili....oppure è un' illusione. considerando che la persona in questione sono io (opportunamente photoshoppata nelle parti intermedie prima di essere pubblicata in questa pagina) e che non sono un' atleta, anzi.... mi pesa il culo:) si tratta sicuramente di un' illusione.
Come ho fatto. Presupposto: non ho usato una macchina professionale ( se non ricordo male si trattava di una compatta canon forse la powershot A480). In un momento di profonda noia in spiaggia mi sono fatta alcuni autoscatti (per la felicità dei passanti che mi han scambiato per una pazza). Appoggiata la fotocamera per terra sulla sabbia, impostato autoscatto e la focale più grandangolare che mi consentiva la fotocamera.... e ho iniziato a saltare giù dalla barca, altezza stimata del salto....circa 50cm (Vi ho già detto che mi pesa il culo, no?) invece sembra che io stia volando.

Con lo stesso concetto ho fatto anche le foto di Federico Angelucci, pubblicate qualche post fa.
Passiamo ad un altro esempio, i ritratti. Il Grandangolo è ottimale per effettuare dei ritratti ambientati, oppure con i ritratti ci si può anche giocare, avvicinandosi il più possibile al soggetto, si può ottenere questo (ottica 17 mm, meno di 1 metro di distanza- l' asino è un animale feroce e non mi ha acconsentito di avvicinarmi di più)



o questo avvicinandosi ancora di più al soggetto (ottica 17 mm, 30 cm di distanza)


il mio nipotastro si è gentilmente concesso non sapendo cosa l' aspettasse (Fidatevi delle zie).In questo senso il Grandangolare è un pò pericoloso, attenzione quindi a fotografare la vostra ragazza con questi ultimi consigli, potrebbe risultare molto pericoloso. Se,successivamente agli scattivi, vi dovesse lasciare in tronco, la sottoscritta non se ne assume nessuna responsabilità.
Di esempi da fare ce ne sarebbero ancora, ancora e ancora ma mi fermo qui. Sì lo so, era ora finalmente.
Morale della pappardella:

In fotografia NON ci sono cose che SI POSSONO o NON SI POSSONO fare, è una questione di scelte personali. Buon divertimento.enjoy:)