lunedì 30 settembre 2013

Redazionale FEMINA

Operazione mostra-a-Milano portata a termine con successo. Sono davvero felice di aver esposto le mie fotografie ma sopratutto son felice di aver conosciuto delle persone fantastiche. Se fosse sempre così organizzerei mostre tutti i giorni! Sono passati a trovarmi in tantissimi anche persone che non conoscevo ma che erano a conoscenza del progetto. Ho avuto un riscontro positivo da parte di molti ( e okkei i riscontri negativi mica son venuti a dirmeli!).  Ho visto gente che ha fatto foto qua e là... non appena ruscirò a rimediare mezzo file lo pubblicherò di modo che vi possiate fare un'idea della serata. Purtroppo le foto non potranno raccontare delle bellezza del sottofondo musicale creato ad hoc per le mie immagini da Philip Abussi. Ehhh vi toccherà presenziare alla prossima esposizione per sentirla!
Ringrazio nuovamente anche Sandro Iovine, curatore della mostra.

Qualche settimana fa è uscito il nuovo numero di Femina con un servizio realizzato da me. Protagonoste le due pestifere/ adorabili/ gemelle Alessia e Arianna (per favore non domandatemi chi sia l'una o l'latra perchè dopo innumerevoli tentativi falliti ho deciso di rinunciare). Ecco alcune pagine del servizio pubblicato


metto anche questa non pubblicata ma con un super salto che merita!

venerdì 13 settembre 2013

CORTO CIRCUITO

La mia mostra fotografica prenderà il via a Milano in occasione della fashion week. 
Vi aspetto numerosi all'inaugurazione prevista per venerdì 20 settembre alle 20 in via Quaranta al numero 40. Siete liberi di poter fare delle combinazioni con tutti questi numeri (frutto del caso) e giocarveli al lotto o se preferite a tressette.

Torno in modalità persona seria. 

La mostra è a cura di Sandro Iovine e ne sono davvero entusiasta. Questo è l'invito con tutti i dettagli



Questa è invece l'introduzione alla mostra. Introduzione che adoro e per cui non finirò mai di ringraziare Sandro... Per la pazienza e per avermi non solo ascoltata ma sopratutto capita. 

Introduzione mostra Corto Circuito di Silvia Coluccelli - © Sandro Iovine, 2013
Corto Circuito
di Silvia Coluccelli
Mettere elementi al di fuori dell’ambito in cui vengono normalmente inseriti: decontestualizzare per riappropriarsi di una possibile lettura del mondo. È proprio attraverso l’esaltazione del non senso situazionale che è possibile accedere a una presa di coscienza circa l’assurdità di una serie di circostanze in cui ci imbattiamo quotidianamente, ma di cui abbiamo perso la percezione.

Le discariche che compaiono in queste immagini non insistono in luoghi deputati o isolati. Nel loro essere del tutto abusive creano al contrario una sorta di continuum spaziale (a volte concreto e fisico, altre solo ideale) con le aree abitate. Tutti i giorni finiscono nelle zone morte del nostro sguardo, ma non le vediamo più... o facciamo finta di non vederle. Le ignoriamo. Per questo isolarle in inquadrature che le rendano avulse dal contesto avrebbe scarsa efficacia in quanto potremmo sempre immaginarle in luoghi isolati e deputati appunto. Provare invece a inserirle nei contesti inappropriati in cui realmente si trovano da una parte non sarebbe sempre possibile e dall’altra finirebbe per farle codificare come immagini di denuncia che, passato il primo moto di calore e risentimento, finirebbero presto per essere archiviate sotto la voce “da dimenticare”.

Mostrare invece bambini, ben vestiti e palesemente avvezzi alla frequentazione dell’obiettivo fotografico, posare in queste discariche paludose a un passo dalla nostra asettica quotidianità, induce a qualche riflessione in più. Chi è aduso consultare le pubblicazioni di moda per le età più giovani, si aspetterebbe di trovare sullo sfondo campi da golf o spiagge rinomate. Invece abiti curati e volti ben puliti sono sbattuti all’interno di piccole o grandi discariche, tutte abusive, raccolte di rifiuti della nostra società industriale e consumistica. Si mettono così in evidenza quelle schegge di devastazione che sfuggono, grazie anche a connivenze più o meno consolidate e accettate, a quei controlli e a quella logica che dovrebbe salvaguardare l’ambiente. Diventano quindi un contraltare dissonante rispetto alla vita agiata e priva di problemi proposta dalle pagine delle riviste. Le immagini sembrano dunque proiezioni di un apocalittico futuro per i nostri figli. Un destino che terrorizza, certo, ma di fronte al quale ci scopriamo assuefatti, almeno fino al momento in cui un corto circuito brutale non ci obbliga, attraverso la messa in scena di queste immagini, a risvegliare la nostra attenzione.
Come in molti casi però occorre un ancoraggio al testo visivo che guidi verso una corretta lettura affinché questo non appaia come pienamente inserito all’interno di quei filoni consolidati della fotografia di moda che sfruttano ambienti inusuali e dissonanti con l’abbigliamento proprio per sottolineare quest’ultimo.

Se così fosse si tratterebbe dell’ennesima, triste, ripetizione di clichet consolidati. A fare la differenza però, come sempre, sono le intenzioni. Questo lavoro infatti non nasce sotto la guida di un art director imbeccato da un consulente di marketing, bensì è la risultanza di un progetto personale che non si deve correlare a una committenza, ma si propone di creare un corto circuito nelle nostre menti, perché gli occhi ricomincino a vedere e le menti a ragionare.

                                                                                          Sandro Iovine 

Questo è l'invito dell'evento organizzato da La Gaiana e Piccolissimo me! tutti i dettagli e il programma sono qui!