martedì 11 gennaio 2011

DIVENTARE FOTOGRAFI

Isabella, Brums Pe11
Ilaria, Brums Pe11


(...o meglio come proporsi)

Molte spesso incontro persone o mi arrivano mail che mi chiedono consigli su come si faccia ad avviarsi alla professione di fotografo ed iniziare a collaborare con le aziende.  La regola base è che, nonostante io abbia ricevuto una bellissima bacchetta magica come regalo di Natale,  questa non è sufficiente ma bisogna (bimbo che stai leggendo non proseguire ma vai due righe più in giù) farsi il culo prima che la gente ti conosca, inizi a fidarsi di te e ti affidi degli incarichi seri. 
Io lavoro mediamente 12 ore al giorno e, nonostante questo, il tempo non mi basta mai  per fare ciò che devo fare. Alcune ore le passo sui set a far foto, gran parte del tempo al computer, ad elaborare, aggiornare il sito, a guardare cosa fanno dall'altra parte del mondo (eh sì, anche questo è un lavoro) a studiare programmi nuovi, e potrei riempire non so quanti fogli per elencare tutte le cose che faccio per mandare avanti la mia attività. Non ci sono vie d'uscita, scappatoie (mia zia purtroppo non è direttore di Vogue bambini) bisogna crearsi da soli e se amate la fotografia come la amo io vi farete coinvolgere e non avrete nessun rimpianto di dover passare tutte le sere davanti al computer invece che magari guardarvi il grande fratello. 
Ad ogni modo, tra le cose che faccio per promuovere la mia attività, ogni anno vado al  pitti bimbo sia per fare un pò di pubbliche relazioni con le aziende con cui già collaboro sia per cercare di conoscere qualche nuovo cliente. Questo perchè a me interessa fotografare i bambini (interessa?!?io adoro fotografare i bambini!) ma se tu che stai leggendo sei interessato a fotografare i mobili  forse il posto migliore per farti conoscere potrebbe essere quello di andare a mostrare i tuoi lavori al salone del mobile di Milano... oppure se sei interessato a diventare il più bravo fotografo di giuggiole ogni anno dalla parti di Arquà Petrarca c'è la fiera delle Giuggiole, chessò bisogna informarsi, inventarsi, proporsi. Meglio ancora se con qualcosa di innovativo. Sì, perchè di fotografi bravi ce ne sono una marea e mezza, bisognerebbe cercare di distinguere le proprie fotografie con un proprio linguaggio intimo e personale. Vi suggerisce qualcosa  il nome di Oliviero Toscani piuttosto che di Nobuyoshi Araki (per citarne solo un paio)? Il secondo magari è meno conosciuto ( o per lo meno è conosciuto solo da chi si occupa di fotografia, c'è una bellissima mostra  al  Museo d'Arte di  Lugano ) il primo invece è conosciuto anche dai sassi e da mio zio che di mestiere fa il fruttivendolo. La forza di un'immagine e di uno stile. Lo so, non è mica facile... Tutto questa pappardella per dirvi:
Fotografate, fotografate, fotografate. Cercare di capire dove vi porta la vostra fotografia. Specializzatevi . Fate esperienza. Mettete insieme le vostre immagini più belle. Cercate contatti a cui mostrare i vostri lavori. Fatevi coraggio e bussate alle porte. Non è detto che vi entri qualche lavoro, magari girerete a vuoto (io ho girato tante volte a vuoto) ma alla fine ne vale comunque la pena. Magari la volta dopo andrà meglio e quella dopo ancora di più. Step by step.
Mancano una decina di giorni al Pitti Bimbo ed io stò ravanando nel mio archivio per selezionare un pò di lavori che ho fatto quest'anno da mostrare. Alcuni sono quelli che compaiono in questo post. Lo scorso anno ho creato un libro- portfolio con Blurb di cui si può vedere un riassunto qui quest'anno invece mi sono evoluta, donando un organo per acquistare  un iPad. Il vantaggio è che a differenza di Blurb qui le foto le posso aggiornare sempre, quando voglio. Se però avete già donato un organo tra macchiana fotografica e attrezzatura varia, il libro è un ottimo compromesso (la qualità è davvero ottima, sono rimasta anche sorpresa dai tempi velocissimi di consegna). Buona fortuna gente, se siete arrivati a leggere il mio delirio di inizio anno fino qua spero che ne sia valsa la pena. passo e chiudo.